Vita di S. Gaetano Tiene Patriarca de’ chierici regolari di Donato Montanari. All’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Carlo Gaetano Gaysruk Arcivescovo di Milano. Unito a: Novena ad onore di S. Gaetano Tiene fondatore de’ Chierici Regolari e Padre della Provvidenza

Vita di S. Gaetano Tiene Patriarca de’ chierici regolari di Donato Montanari. All’Eminentissimo e Reverendissimo Signor Cardinale Carlo Gaetano Gaysruk Arcivescovo di Milano. Unito a: Novena ad onore di S. Gaetano Tiene fondatore de’ Chierici Regolari e Padre della Provvidenza

id: 5108
Autore: Montanari Donato,
Prezzo: 60.00
Editore: Tipografia Roveri,
Anno di pubblicazione: 1839
Luogo di pubblicazione: Ravenna,
Descrizione: In 16° (17,2×10,7cm); (4), 63, (1) pp. e 8 pp. Legatura in carta azzurra coeva con cornice e illustrazione di un vaso incisi in nero ai piatti. Qualche lieve difetto. Timbretto nobiliare al frontespizio con stemma nobiliare e nome del personaggio. Esemplare in barbe e all’interno in ottime condizioni di conservazione. Prima ed unica edizione di questa biografia di Gaetano di Thiene scritta dal noto storico ed erudito ravennate, Donato Montanari. Gaetano di Thiene (Vicenza, ottobre 1480 – Napoli, 7 agosto 1547) è stato un sacerdote italiano, cofondatore dell’Ordine dei Chierici Regolari Teatini; nel 1671 è stato proclamato santo da papa Clemente X ed è detto il Santo della Provvidenza. Di origine nobiliare, nacque a Vicenza nel 1480 dal conte Gasparo e da Maria da Porto; gli fu dato il nome di Gaetano in onore di un suo zio, famoso canonico e professore all’Università di Padova, nativo di Gaeta. Perse in giovanissima età il padre, morto nel 1492, e la sua educazione venne curata dalla madre. Studiò diritto all’Università di Padova e il 17 luglio 1504 conseguì la laurea in utroque iure. Pur essendo iscritto all’albo degli avvocati, Gaetano non esercitò mai tale professione, preferendo indirizzarsi verso lo stato di religioso. Entrò infatti subito nello stato clericale ricevendo la tonsura da Pietro Dandolo, vescovo di Vicenza; il suo desiderio di divenire sacerdote era, però, contrario a quello di sua madre che, avendo già perduto due figli maschi, aveva riposto in lui le speranze di veder proseguire nel tempo la famiglia. Nel 1505, animato da grande spirito religioso, Gaetano si fece promotore dell’edificazione della chiesa di Santa Maria Maddalena a Rampazzo nella tenuta di famiglia, tuttora esistente. Nel 1507 si stabilì a Roma, dove prese dimora assieme al futuro cardinale Giovanni Battista Pallavicini, vescovo di Cavaillon, presso la chiesa di San Simeone ai Coronari. Gli furono concessi poi i benefici ecclesiastici delle chiese di Santa Maria di Malo e Santa Maria di Bressanvido. Presso la Curia Romana ricoprì gli incarichi di scrittore delle lettere pontificie e protonotario apostolico ed ebbe un ruolo notevole nel riportare la pace tra la Santa Sede e la Repubblica di Venezia, dopo la guerra della Lega di Cambrai; si guadagnò la stima di papa Giulio II, che in un breve si rivolse a Gaetano come a un “figlio diletto” e “nostro famigliare”. A Roma, Gaetano si iscrisse all’Oratorio del Divino Amore e partecipò attivamente alle riunioni che si tenevano nella chiesa di Santa Dorotea presso l’ospedale di San Giacomo degli Incurabili. Ottenuta una particolare dispensa da papa Leone X, tra il 27 e il 29 settembre 1516 ricevette gli ordini minori e il diaconato; mentre il 30 settembre successivo, in occasione della festa di san Girolamo (patrono del suo casato), venne ordinato sacerdote da Francesco Bertoli, vescovo di Milopotamo, nella cappella privata del presule. Gaetano celebrò la sua prima messa solo nell’Epifania del 1517. Fece ritorno nella sua nativa Vicenza nel 1519; entrò nella compagnia dei Santi Clemente e Girolamo e ristrutturò l’ospedale della Misericordia, che fece aggregare all’ospedale di San Giacomo; trasferitosi a Verona, si aggregò alla compagnia del Santissimo Corpo di Cristo e fondò un nuovo ospedale degli incurabili. Tornò a Roma nel 1527; assieme a Gian Pietro Carafa (futuro papa Paolo IV), Bonifacio de’ Colli e Paolo Consiglieri, suoi compagni all’Oratorio del Divino Amore, decise di formare una nuova fraternità di sacerdoti con il fine di riformare il clero e di restaurare e applicare una regola primitiva di vita apostolica; papa Clemente VII, con il breve Exponi nobis (24 giugno 1524) permise loro di prendere i voti e condurre vita fraterna in comunità e il 14 settembre successivo, nella basilica di San Pietro, Gaetano e i suoi compagni fecero la loro professione nelle mani del vescovo di Caserta Giovan Battista Boncianni, delegato papale. Pur non essendo questo il loro proposito, Gaetano e i compagni a
Soggetto: AGIOGRAFIE RAVENNA SAN GAETANO THIENE TEATINI