Sergio Sarri: Dipinti 1971 – 1976

Sergio Sarri: Dipinti 1971 – 1976

id: 4629
Autore: Gassiot Talabot, Gerald
Prezzo: 20.00
Editore: Arti Grafiche Giacone,
Anno di pubblicazione: 1976
Luogo di pubblicazione: Chieri (TO),
Descrizione: (20,5X20,5 cm); (22) pp. Brossura Editoriale con titoli al piatto. Esemplare in ottime codizioni di conservazione. Numerose illustrazioni in bianco e nero delle opere dell’artista. Catalogo della mostra tenutasi a Ferrara presso Palazzo dei Diamanti dal 10 ottobre al 6 novembre 1976. Sergio Sarri Nasce a Torino nel 1938. L’inizio della sua attività artistica risale ai primi anni Sessanta; segue dei corsi di pittura a Berna e a Parigi. La sua ricerca è prevalentemente incentrata sul rapporto “uomo-macchina”, tematica messa a fuoco dopo un viaggio negli Stati Uniti nel 1965. Nel 1974 riceve una borsa di studio e soggiorno dal museo d’Arte Moderna di Amsterdam e nel 1975-6 lavora alla Cité des Arts di Parigi. Riceve numerosi riconoscimenti fra cui: Premio Suzzara (1967), Premio Bollate (1967), Premio Ramazzotti (1967), Premio Campigna (1973), Premio Sulmona (1991). È presente nel corso degli anni alle più importanti rassegne internazionali: dal Salone della Giovane pittura di Parigi alla Biennale di Venezia alla Quadriennale di Roma. Dopo aver esposto alla Galleria Ca’ d’Oro nel 1992, torna a esporvi con una breve antologica, quindici dipinti dal 1970 a oggi. In tale percorso si legge una traiettoria che ha sempre visto il pittore impegnato sul versante di un largo escavo figurale, facendo richiamo alla condizione oggettiva ed esistenziale dell’uomo in rapporto alla società. Di qui nasce e si sviluppa la tematica prevalente dell’artista che attiene all’emblematica e interlocutoria relazione uomo-macchina. Nelle sue opere emerge una condizione di incongruenza in cui tutti si muovono, raffigura un insieme di frammenti scomposti, accostati senza un’apparente connessione logica. Si limita a prendere atto della deformità del mondo, con una lucidità che non lascia spazio a una, seppur utopistica, forma di riscatto per il mondo dominato dalla tecnologia, dalla “macchina-totem”. Nelle opere emerge con lucida consapevolezza la deformità, come in uno specchio che riflette però una realtà deformata; è una constatazione, la sua, distaccata, senza la pretesa di spiegare, senza voler addurre motivazioni; è una visione realistica priva di retorica. In occasione della mostra sarà presentata una recente monografia dell’artista introdotta da un saggio di Domenico Guzzi, ci sono inoltre in antologia scritti di Enrico Crispolti, Roberto Sanesi e Giorgio di Genova. Di grande introspezione critica è l’intervento di Guzzi, di cui si riportano alcuni passi: “Sin dalla sua comparsa sulla scena della giovane pittura torinese Sarri proponeva dipinti il cui luogo (…) si poneva tra realtà fantastica e, al tempo stesso, fortemente analitica, e un certo simbolismo niente affatto decadente, e sorretto anzi da una volontà e necessità di nitore di per sé, ed anche tematicamente evocante la scienza. (…) In tal maniera frammenti antropomorfi, benché concretati, a volte, in spazialità ristrette e rigorose, finiranno per idealmente infrangere quegli inventati, stringenti, claustrofobici e, in quanto tali, analoghi ad altri, e reali, equilibri d’acciaio, quasi costituendo una sorta di fessura, di feritoia aperta su orizzonti non ancora e non del tutto alienati”. Si dedica a lungo alla pittura e all’illustrazione pubblicitaria prima di approdare al fumetto nel 1984 quando, con lo pseudonimo di SeSar, inizia a pubblicare su “Corto Maltese” storie assai particolari nelle quali reinterpreta miti e personaggi del cinema statunitense dagli anni Trenta agli anni Cinquanta: da Rita Hayworth a Errol Flynn, da Humphrey Bogart a King Kong. Giunto alla cosiddetta “letteratura disegnata” piuttosto tardi, questo autore, come ha scritto Vincenzo Mollica, ha il merito “d’avere imboccato una strada nuova nell’universo del fumetto, quella cioè di poter utilizzare senza complessi situazioni cinematografiche in un gioco che moltiplica le possibilità della finzione e della narrazione”. Nel 1995 realizza per la casa editrice Lo Scarabeo gli originali Tarocchi del cinema. Vive e lavora a Mi
Soggetto: FERRARA ARTE ITALIANA CONTEMPORANEA PITTURA SARRI