id: 5657
Autore: (Ortensia Mancini duchessa di Mazarino),
Prezzo: 350.00
Editore: Chez Pierre du Marteau,
Anno di pubblicazione: 1675
Luogo di pubblicazione: A Cologne,
Descrizione: In 12° (14,4×8,2 cm); (2), 216, 22 pp. Bella legatura coeva in piena pergamena con dorso a 5 nervi e titolo e fregio manoscritto ai tasselli. Tagli spruzzati. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Per il nome dell’A., Ortensia Mancini duchessa di Mazarin, cfr.: Barbier, A.A., Ouvrages anonymes, vol. 3, p. 186. Sottoscrizione falsa, probabilmente pubblicato in Inghilterra (cfr. Parenti M., Luoghi di stampa falsi, p. 50). Probabile prima edizione, rara, nello stesso anno esistono altre due edizioni sempre con la stesso luogo di stampa e stampatore, una con una pagina di errata posta alla fine del volume ed un’altra edizione con le ultime 22 pagine non numerate oltre sempre ad avere la pagina di errata. La prima edizione uscì prima che venisse aggiunta l’errata come copie censite in varie biblioteche estere conformi a questa copia Bayerische Staatsbibliothek, Universita?tsbibliothek Mu?nchen, Staatliche Bibliothek Regensburg, BM Lyon, Bibliothèque de Genève e presoo la Biblioteca di Dresda. L’opera è comunemente attribuita a Ortensia Mancini e venne stampata sulla scorta di alcune copie manoscritte delle sue memorie. L’opera fu a lungo attribuita all’abate di Cesar de Saint-Real e sicuramente lo stesso abate la inserì nelle sue opere. Oggi però si è sicuri che l’autrice fu proprio Ortensia Mancini e che l’abate aggiunse alle memorie originali delle parti spurie tanto che le edizioni susseguenti al 1675 sono considerate poco attendibili. “Ortensia Mancini, duchessa di Mazarino (Roma, 6 giugno 1646 – Chelsea, 2 luglio 1699), fu la nipote preferita del cardinale Mazarino, primo ministro di Francia, e una amante di Carlo II, Re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda. Era la quarta delle cinque sorelle Mancini, che insieme alle loro cugine Martinozzi, erano note alla corte di Re Luigi XIV di Francia come le Mazarinettes. Carlo II d’Inghilterra, cugino di primo grado Luigi XIV, propose ad Ortensia di sposarlo nel 1659, ma la sua offerta fu respinta dal Cardinale Mazarino che riteneva che l’esiliato re avesse poche prospettive. Mazarino si rese conto del suo errore quando Carlo fu reinsediato come Re d’Inghilterra pochi mesi più tardi. Mazarino divenne poi supplicante e offrì una dote di 5 milioni di livre, ma Carlo rifiutò. Mentre un matrimonio non si concretizzò, le strade dei due si sarebbero incrociate in seguito. La mano di Ortensia fu richiesta da Carlo Emanuele II, Duca di Savoia, un altro cugino di primo grado di Luigi XIV, ma accordi fallirono quando il cardinale Mazarino si rifiutò di includere la fortezza-castello di Pigneol in dote. Per ragioni analoghe, l’offerta fatta dal Duca di Lorena fu anch’essa rotta. Il 1º marzo 1661, la quindicenne Ortensia fu data in moglie ad uno degli uomini più ricchi d’Europe, Armand Charles de La Porte de La Meilleraye. Attraverso il matrimonio con Ortensia, egli fu insignito del titolo di duc Mazarin. Alla morte del cardinale Mazzarino poco dopo, ottenne l’accesso alla grande eredità di sua moglie, che includeva il Palazzo Mazarin a Parigi, sede di numerosi pezzi d’arte. Armand però era ritenuto instabile mentalmente e sembra vessò la giovane moglie con una gelosia e stranezze insopportabili. Lasciandosi i suoi bambini piccoli alle spalle, Ortensia infine ebbe la possibilità di fuggire dal suo infernale matrimonio la notte del 13 giugno 1668, con l’aiuto di suo fratello, Philippe, Duc de Nevers, che procurò cavalli e accompagnatori per farla arrivare a Roma, e trovare rifugio presso la loro sorella, Maria sposata ad un principe Colonna. Il re Luigi XIV di Francia si proclamò suo protettore e le assegnò una pensione annuale di 24 000 lire tornesi: Ortensia si stabilì a Chambéry in Savoia e fece della propria casa un punto d’incontro per autori, filosofi e artisti. Dopo la morte del duca Carlo Emanuele II di Savoia, che si era anch’egli dichiarato suo protettore, fu bandita dalla duchessa vedova, segno che le relazioni tra il Savoia ed Ortensia non erano state solo di tipo culturale.
Soggetto: CORTIGIANE MEMORIE FRANCIA INGHILTERRA SAVOIA