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La medicina statica di Santorio De’ Santorj da Capo d’Istria . Divisa in sette sezioni: co’ comentarj di Martin Lister medico inglese, e i canoni della medicina de’ solidi di Giorgio Baglivi professore di medicina nello studio di Roma. Aggiuntivi gli aforismi d’Ippocrate, e i suoi presagj: nelle due lingue, latina ed italiana con molte altre cose che saranno notate nella pagina seguente. Idea, e fatica dell’abate Chiari da Pisa.
id: 5452 Autore: SANTORIO Santorio, Prezzo: 240.00 Editore: Appresso Domenico Occhi, Anno di pubblicazione: 1749 Luogo di pubblicazione: In Venezia, Descrizione: In 12° (14,5×7,5 cm); XLVIII, 622 (i. e. 624) pp., in numerazione un’antiporta incisa con immagine della “Bilancia di Santorio”. Legatura degli inizi dell’ottocento in mezza-pelle con titolo in oro su fascetta verde al dorso. Piatti foderati con carta coeva color caffè. Qualche strofinatura ed abrasione. All’interno in buone-ottime condizioni di conservazione. Non comune edizione veneziana stampata da Occhi dell’opera del celebre medico e fisiologo originario di Capodistria (l’attuale Koper), Santorio Santorio con le aggiunte di scritti di Lister, Baglivi e degli aforismi di Ippocrate il tutto organizzati secondo l’idea dell’abate Chiari. Noto anche come Sanctorius o Santorio Santorii o Sanctorius da Padova o Santorre Santario. Studiò all’Università di Padova dove si laureò in medicina nel 1582. Dopo la laurea esercitò in Croazia e alla corte di Massimiliano re di Polonia. Tornato nella Repubblica Veneta nel 1599, si stabilì a Venezia dove esercitò la medicina pratica con grande consenso e successo e dove fece amicizia con Sarpi, Sagredo e Galileo. Il suo adattamento del pendolo alla pratica medica fu probabilmente ispirato dalle discussioni con Galileo sugli esperimenti di quest’ultimo con i pendoli del 1602; lo strumento fu descritto in un libro pubblicato da Santorio alla fine di quell’anno o agli inizi del 1603. Nel 1611 divenne professore di medicina teorica all’Università di Padova. In quella città pubblicò descrizioni di congegni termometrici che probabilmente avevano tratto ispirazione dal termoscopio di Galileo. Nel 1624 rinunciò alla cattedra per dedicarsi alla pratica privata.Fu un pioniere nell’impiego delle misurazioni fisiche in medicina; il suo dispositivo più famoso fu una grande bilancia usata per studiare le trasformazioni metaboliche in soggetti sperimentali tra i quali vi fu Galileo. Fu seguace del metodo sperimentale di cui comprese l’importanza e la necessità anche per le discipline biologiche. Considerato il fondatore della iatromeccanica, fu autore di importanti studi sul metabolismo e sulla termoregolazione umana dimostrando l’esistenza della perspiratio insensibilis ed introducendo in medicina l’uso del termometro clinico che ideò. Santorio inventò altri strumenti come il pulsilogio o pulsametro capace di tradurre in numero l’apprezzamento individuale della frequenza del battito cardiaco ed altri congegni atti a determinare con esattezza matematica i parametri vitali umani. Edizione non comune ed in buone condizioni di conservazione. Read more…
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Historire d’un Paquebot: 100 dessin d’aprés nature.
id: 4054 Autore: TILLIER Louis – BONNETAIN Paul Prezzo: 90.00 Editore: MAISON QUANTIN s. data ma (1887) Anno di pubblicazione: 1887 Luogo di pubblicazione: PARIS Descrizione: In-4°, (6), 302 pp., ampiamente ill. nel testo. Bella legatura coeva in tutta pelle rosse con titolo, filetti, fregi e nome dell’antico collezzionista (un Marchese) impressi in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva (qualche lieve strofinatura ai piatti e al dorso). Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima non comune edizione di questo racconto dedicato ad un celebre transatlantico (Paquebot). TILLIER LOUIS era una marinaio mentre BONNETAIN PAUL fu un celebre giornalista, scrittore e giornalita francese che si conobbero a bordo del celebre transatlantico “Portugal” e decidino di scrivre un resoconto del loro viaggio e della storia della nave sulla quale viaggiarono. L’opera li porta a tratteggiare la struttura della nave (presente anche una bella planimetria a piena pagina), a ricostruire la vita a bordo e a descrivre diversi luoghi esotici e non come Algeri, Malacca, Suez, Saigon, Marsiglia ecc. Prima edizione in buone-ottime condizioni di conservazione ed in bella legatura. VICAIRE VII, 842. Read more…
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Disputationes ad morborum historiam et curationem facientes. Quas collegit, edidit et recensuit Albertus Hallerus. Tomus primus [-septimus]. 7 tomi completo.
id: 5420 Autore: HALLER, Albrecht (von) Prezzo: 700.00 Editore: Sumptibus Bousquet & Socior. e d’Arnay, 1757 – 1760 Anno di pubblicazione: 1757 Luogo di pubblicazione: Lausannae, Descrizione: In 4° grande; 7 tomi: (2 b.), (4), 639, (1) pp., (2), 704, (2 b.) pp., (2), 652, (2 b.) pp., (2), 814, (2 b.) pp., ( 2), 784, (2 b.) pp., (2), 848, (2b.) pp. (2) 878, (2 b.) pp. Nei volumi si trovano 34 belle tavole fuori testo finemente incise e numerate (una non numerata). Completo come da bibliografie. Alla fine di ogni volume una mano settecentesca ha chiosato in chiara grafia la collocazione delle tavole. Frontespizi in rosso e nero che presentano ognuno una bella incisione, sei presentano il ritratto di Haller, nel volume settimo invece la marca tipografica di d’Arnay che stampò solo questo ultimo volume. Belle legature della prima metà del XX° secolo in mezza pelle verde con titolo e filetti in oro al dorso. Piatti foderati con carta a motivi floreali blue ed amaranto. Esemplare ad ampi margini ed uno dei pochissimi ancora in barbe. Come tipico di tutti gli esemplari poche pagine lievemente ed uniformemente brunite in modo ininfluente per la qualità della carta utilizzata e nel complesso esemplare in ottime condizioni di conservazione. Prima edizione di questo importantissimo testo per la storia della medicina opera del grande medico e poeta svizzero Albrecht von Haller (Berna, 16 ottobre 1708 – Berna, 12 dicembre 1777). Figlio di Niklaus Emanuel e di Anna Maria Engel, dopo gli studi secondari nella Hohe Schule di Berna, dal 1723 studiò medicina a Tubinga e dal 1725 a Leida laureandosi nel 1727. Nel 1728 insieme con Johannes Gessner, viaggia attraverso i paesi alpini, acquisendo un’esperienza importante tanto per i suoi interessi botanici che letterari. L’anno dopo, a Basilea, segue i corsi di matematica tenuti da Johann Bernoulli; medico a Berna dal 1729, nel 1735 istituì un theatrum anatomicum per il perfezionamento professionale dei medici. Aveva pubblicato nel 1732 la raccolta di poesie Versuch Schweizerischer Gedichten; nella sua opera poetica esalta la montagna e la vita dei suoi abitanti, che contrappone ai corrotti costumi delle città e vede nella natura la presenza divina, criticando – come Beat Ludwig von Muralt – l’influenza francese nella poesia. Read more…
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LA PROMESSA GIURATA. DRAMMA DI VITA ALBANESE
id: 3401 Autore: FRASHERI SAMI Prezzo: 29.00 Editore: ZANOCCO STAMPATORE Anno di pubblicazione: 1948 Luogo di pubblicazione: PADOVA Descrizione: 19×12 cm; 157, (3) pp. Brossura editoriale con titolo in rosso e nero al piatto anteriore e al droso. Minimi strappetti alla copertina. Sul foglio di sguardia è presente una antica firma di appartenenza. Traduzione ed introduzione di Felice Castagnaro. Stato di conservazione buono per questo dramma in sei atti in cui l’autore (nato a Frasher in Albania e morto a Istanbul in Turchia) vuole rappresentare la vita ed i costumi della sua patria. Prima rara edizione. Read more…
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Gl’Italiani o sia Relazione degli usi costumi d’Italia di Giuseppe Baretti tradotta dall’inglese con note del traduttore
id: 5459 Autore: Baretti Giuseppe, Prezzo: 70.00 Editore: Per Giovanni Pirotta, Anno di pubblicazione: 1818 Luogo di pubblicazione: Milano, Descrizione: In 8° (22,5×13,5 cm); XIV, 288 pp. Legatura coeva in mezza-pelle chiara con titolo impresso in oro al dorso. Piatti foderati con carta maculata coeva. L’opera, a se stente, uscì come tomo sesto delle Opere del Baretti. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Giuseppe Marco Antonio Baretti, noto comunemente come Giuseppe Baretti (Torino, 24 aprile 1719 – Londra, 5 maggio 1789), è stato un critico letterario, traduttore, poeta, scrittore, drammaturgo e linguista italiano. L’opera è una dotta ed interessante descrizione di usi e costumi di numerosi paesi italiani. Contiene un captolo dedicato al gioco del calcio. A sedici anni lavora come impiegato in un’azienda commerciale. La sua carriera letteraria comincia con la traduzione delle opere di Pierre Corneille. Poi viaggia a lungo, prima a Londra (ove è poeta dell’Opera Italiana e compone due intermezzi: il Don Chisciotte in Venezia e La Filippa trionfante) e dopo in Portogallo, Francia e Spagna. Di questo peregrinare scrive ampi e vivaci resoconti, in forma di lettere ai tre fratelli. Fra i primi lavori di Baretti è da citare The Italian Library (1757), un catalogo delle biografie e delle opere di diversi autori italiani. In quest’opera compare per la prima volta la citazione della frase “E pur si muove” attribuita a Galileo ma non registrata in alcun documento precedente. Tornato in Italia, avvia nel 1763 la pubblicazione, con lo pseudonimo “Aristarco Scannabue”, della rivista Frusta letteraria, destinata ad essere proibita dal governo veneziano dopo appena due anni, per i roventi attacchi a Padre Appiano Buonafede. Ritornato a Londra, vi rimase sino alla morte. Nella capitale inglese ottenne un impiego come segretario della Royal Academy of Arts, stringendo amicizia con personalità come Samuel Johnson, Sir Joshua Reynolds, Oliver Goldsmith, Edmund Burke e David Garrick. Fu anche frequentatore del salotto di Hester Thrale e il suo nome ricorre frequentemente nei diari di James Boswell. Nel 1769 Baretti fu processato per omicidio, avendo accidentalmente colpito a morte con uno stiletto un malvivente che lo aveva assalito per strada. Johnson, Reynolds e altre importanti personalità resero testimonianza in suo favore e il processo si concluse con l’assoluzione in formula piena. Morì a Londra il 5 maggio 1789. Read more…
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Pensieri del tramonto: prose. [unito a:] Il giardino d’Italia: scene, costumi, impressioni, paesaggi e rimembranze durante un viaggio nelle Provincie del Regno. Parte Prima: le Puglie. [unito a:] La Toscana, l’Umbria e la Magna Grecia: impressioni.
id: 5437 Autore: Malpica Cesare Prezzo: 400.00 Editore: Salvator Rosa, Andrea Festa, 1839, 1941, 1846 Anno di pubblicazione: 1839 Luogo di pubblicazione: Napoli, Descrizione: In 8° (20,5×13 cm); tre opere in un volume: antip. con ritratto, 324 pp., 199, (1) pp., 382, (2) pp. Bella legatura coeva in mezza pelle scura con titolo e fregi in oro al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva blue (strofinature). Qualche macchiolina e brunitura dovuta alla qualità della carta nella prime e nell’ultima opera, ininfluenti e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Ex-libris di antica proprietà privata applicato alla carta bianca di sguardia che identifica l’opera come appartenuta al celebre medico e storico ravennate “Gasparo Martinetti Cardoni”. Tre prime edizioni complete (la Toscana venne pubblicata come seconda parte del viaggio in Puglia), del grande scrittore, giornalista, poeta originario di Capua, Cesare Malpica considerato come l’esponente più rappresentativo del romanticismo napoletano anche se antipuristico, francesizzante e byroniano. Coinvolto in giovane età nei preparativi dell’insurrezione fissata dalla setta dei filadelfi per il 10 giugno 1828, il M. fu arrestato a Salerno, insieme con altri cospiratori, il 21 maggio. Alla fine del processo venne poi rilasciato probabilmente come ringraziamento per aver collaborato con le autorità borboniche. Da quel momento in poi abbandonò le istanze rivoluzionarie pubblicando articoli sui più svariati argomenti ma anche alcuni filo-borbonici. La prima opera contiene vari saggi letterari, di critica teatrale (capitoli dedicati a Foscolo, Byron, Hugo, Tasso ecc. ecc.) e storica, impressioni di viaggio e descrizioni di luoghi in genere campani. I tre volumi raccolgono le impressioni di viaggio di Malpica attraverso l’Italia con descrizioni di luoghi, paesi villaggi, osterie, alberghi, tradizioni e costumi campani, pugliesi, toscani, calabresi e umbri con particolari descrizioni di Salerno, Vomeri, S. Martino, Napoli, Castel Capuano, Aversa, Ponte a Selice, Posillipo, Volturno, Caserta, Poggio Reale, Monteforte, Avellino, Grotta Minarda, Ariano, Camporeale, Foggia, Lucera, Cerignola, Ofanto, Canosa, Andria, Biscieglie, Molfetta, Bari, Montrone, Civitavecchia, Livorno, Pisa, Pontedera, Empoli, Firenze, Figline, Arezzo, Camuscia, Cortona, Trasimeno, Tarantola, monte Gualandro, Passignano, Magiona, Perugia, Assisu, Spello, Foligno, Spoleto, Terni, Narni, Otricoli, Borghetto, Civita Castellana, Maratea, S. Lucido, Cosenza, Castrovillari, S. Maria del Castello, Cassano dal Monte S. Marco, Corigliano, Rossano, Cariati, Cotrone, Catanzaro, Tiriolo. La prima e la seconda opera sono assai rare. Tutte e tre i volumi sono apprezzati per le descrizioni di paesi e villaggi spesso fuori dai percorsi del grande turismo ottocentesco. Read more…
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I Volontari ed i Bersaglieri Lombardi Annotazioni Storiche
id: 5460 Autore: Dandolo Emilio, Prezzo: 250.00 Editore: Tipografia Ferrero e Franco, Agosto 1849 Anno di pubblicazione: 1849 Luogo di pubblicazione: Torino, Descrizione: In 8° (18,5×12,5 cm); 303, (1) pp. manca la prima carta bianca. All’interno 6 tavole fuori testo: Luciano Manara, una c. di tav. più volte ripiegate, Enrico Dandolo, Villa Santucci, Emilio Morosini, Pianta del secodo assalto più volte ripiegata. Elegante legatura degli inizi del novecento in mezza-tela blue con piatti foderati con carta marmorizzata dello stesso colore. Qualche minima macchiolina di foxing in poche pagine dovute alla qualità della carta e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Prima, assai rara edizione, di questo importante studio risorgimentale del celebre patriota varesino, Emilio Dandolo. Lo studio ebbe una riedizione nel 1851 ed una nel 1860. L’opera è considerata una delle più importanti fonti storiche su alcune battaglie focali della storia del Risorgimento alle quali, Dandolo, prese parte in prima persona. Emilio Dandolo (Varese, 5 luglio 1830 – Milano, 20 febbraio 1859) è stato un patriota italiano, noto per aver preso parte ad alcune delle più importanti battaglie del Risorgimento. Originario di una famiglia dalla quale nacquero diverse figure legate alle Guerre di indipendenza italiane, Emilio Dandolo fu uno dei protagonisti delle cinque giornate di Milano (1848) assieme al fratello Enrico, oltre agli amici Luciano Manara ed Emilio Morosini.Combatté poi, con i Corpi Volontari Lombardi della Legione Manara, nella campagna del Bresciano e del Trentino, esperienza che poi raccontò nello scritto, “I volontari e i Bersaglieri Lombardi”. L’anno successivo, sempre con il fratello Enrico, partecipò alla costituzione della Repubblica Romana (1849) e, con il Battaglione Bersaglieri Lombardi al comando di Luciano Manara, alla sua difesa dai francesi. Fu ferito nella battaglia di Villa Corsini, nella quale morì il fratello Enrico. Sopravvissuto alle vicende successive alla caduta della Repubblica Romana, fuggì in esilio prima a Marsiglia e poi a Lugano. Emilio in questo periodo scrisse alcune opere tra cui “Viaggio in Egitto, nel Sudan, in Siria ed in Palestina” e “I volontari e i bersaglieri lombardi”. Tornato in Italia si adoperò senza sosta per preparare la ripresa delle ostilità contro l’Austria. Partecipò alla guerra di Crimea, ma poiché era cittadino austriaco, fu rimandato a Milano dove fu sottoposto a stretto controllo da parte della polizia. Malato gravemente di tisi, morì nel 1859 poco prima che la Lombardia venisse liberata. I suoi funerali, a Milano, assunsero spiccate connotazioni antiaustriache. Read more…
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Retrospettiva del Centro Dantesco 1964-1986,
id: 5510 Autore: AA. VV., Prezzo: 20.00 Editore: Centro Dantesco, Anno di pubblicazione: 1987 Luogo di pubblicazione: Ravenna, Descrizione: 20,4×21,4 cm; (108) pp. Brossura editoriale. Monografia di interesse dantesco e medaglistico del Centro Dantesco di Ravenna. Ottimo esemplare. Read more…
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Italianische Bildhauer Hannover Kunstverein – Wurzburg Stadtische Galerie – Kiel Warleberger Hof – Koln Italianisches Kulturinstitut Mai – Oktober 1970, Ausstellung Veranstaltet Von Der “Quadriennale” Rom.
id: 5489 Autore: AA. VV. Prezzo: 38.00 Editore: (Sterzi), (1970) Anno di pubblicazione: 1970 Luogo di pubblicazione: (Roma, Milano), Descrizione: 23,7×13 cm; 293, (7) pp. Brossura editoriale illustrata con sopraccoperta protettiva in acetato. Prima rara edizione di questa monografia dedicata alla scultura italiana del 1970 con articoli su e riproduzione di opere d’arte dei principali artisti dell’avanguardia italiana di quegli anni fra i quali Giacomo Balla, Giacomo Benevelli, Umberto Boccioni, Floriano Bodini, Luigi Broggini, Gualtiero Busato, Corrado Cagli, Aldo Calò, Franco Cannilla, Carmelo Cappello, Andrea Cascella, Pietro Cascella, Sandro Chierici, Ettore Colla, Pietro Consagra, Giorgio de Chirico, Agenore Fabbri, Pericle Fazzini, Lucio Fontana, Nino Franchina, Oscar Gallo, Franco Garelli, Emilio Greco, Leoncillo, Edgardo Mannucci, Giacomo Mamzù, Marino Marini, Arturo Martini, Umberto Mastroianni, Marino Mazzacurati, Giuseppe Mazzullo, Francesco Messina, Umberto Milani, Luciano Minguzzi, Amedeo Modigliani, Mario Negri, Pino Pascali, Arnoldo Pomodoro, Gio’ Pomodoro, Carlo Ramous, Medardo Rosso, Salvatore Messina, Gino Severini, Vittorio Tavernari, Valeriano Trubbiani, Giulino Vangi, Alberto Viani ecc. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Raro. Read more…
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Sonetti di Anton Maria Salvini Finqui Inediti.
id: 5462 Autore: Anton Maria Salvini, Prezzo: 110.00 Editore: Per il Magheri, Anno di pubblicazione: 1823 Luogo di pubblicazione: Firenze, Descrizione: In 4° (24,5×18 cm); (4), XL, 270 pp. e una c. di tav. con ritratto di Salvini realizzato da G. Canacci. Brossura editoriale con cornice e fregi ai piatti. Piatto anteriore leggermente lento ma ad ampi margini ed ancora a fogli chiusi. Ottimo esemplare. Prima edizione di questa raccolta di scritti inediti del celebre grecista fiorentino ed Accademico della Crusca Anton Maria Salvini (Firenze, 12 gennaio 1653 – Firenze, 17 maggio 1729). Salvini “per assecondare i desideri del padre studiò Giurisprudenza all’Università di Pisa, ma poco dopo la laurea capì che la sua strada erano le lingue antiche e, sotto l’egida di Francesco Redi, si perfezionò in greco e in latino e imparò il francese e l’inglese così come l’ebraico e lo spagnolo. Nel 1677 grazie all’appoggio del cardinale Leopoldo de’ Medici sostituì lo scomparso Carlo Dati alias Varrone Etrusco alla cattedra di Lettere Greche presso lo Studio Fiorentino. Come grecista, tra le sue traduzioni principali, si ricordano Della Caccia e della Pesca di Oppiano, l’Iliade, l’Odissea, la Batracomiomachia e gli Inni di Omero, le Sentenze elegiache di Teognide, gli Amori di Abrocomo e d’Anzia di Senofonte Efesio, l’opera poetica di Anacreonte, L’Opere e i Frammenti di Esiodo Ascreo, gli Inni di Orfeo e di Proclo, il Ciclope di Euripide. Dal latino invece portò in fiorentino le Satire di Aulo Persio, e Della satírica poesía de’ Greci e della Satira de’ Romani di Isacco Casaubono Delia. Mentre dal francese è sua la traduzione di Idea della perfezione della pittura di Roland Fréart de Chambray, e dall’inglese la tragedia Catone di Joseph Addison. Come scrittore e poeta non raggiunse mai i livelli di eccellenza delle sue traduzioni, soprattutto quelle dal greco, ma vanno comunque segnalate le Prose Sacre scritte per espiare ad alcune sue versioni licenziose di versi latini e greci con soggetto Priapo. Per la sua erudizione letteraria e le trovate linguistiche delle sue traduzioni fu chiamato a diventare membro dell’Accademia della Crusca, di cui fu Arciconsolo nel 1693-1694. Contribuì alla redazione della quarta edizione del Vocabolario. In quanto linguista furono numerose le opere che gli fu chiesto di annotare, tra cui il Commento sopra la divina Comedia di Dante di Boccaccio. Read more…