id: 5422
Autore: Barozzi Jacopo da Vignola
Prezzo: 650.00
Editore: ap Remondini, s. data (ma tra il 1680 ed il
Anno di pubblicazione: 1680
Luogo di pubblicazione: Venetiis,
Descrizione: In 4° (21,7×16,2 cm); (1), XXXXXI cc. Legatura coeva in cartoncino molle foderata con carta marmorizzata rossa di fine ottocento. Timbretto ottocentesco di antica proprietà privata al margine alto del frontespizio. Secondo timbretto di antica proprietà (nobiliare) privata al recto del piatto anteriore. Qualche lieve traccia di sporco alla prima carta e una minima brunitura al margine bianco basso dello stesso, ininfluenti e per il resto esemplare in ottime condizioni di conservazione stampato su carta forte di ottima qualità. Signatures: A-E? F . Rarissima edizione remondiniana, nessuna copia censita in ICCU, di questo classico di storia dell’architettura. Due copie censite in biblioteche estere. La filigrana presenta la R remondiniana. Difficle la datazione precisa dell’edizione per le numerose edizioni dei “Cinque Ordini” che fecero i Remondini anche se i pochi esemplari conosciuti sono datati ipoteticamente tra il 1680 ed il 1730. Questa però è l’edizione remondiniana con il maggio numero di tavole numerate in numeri romani (da I a XXXXXI). Jacopo Barozzi da Vignola, detto comunemente Il Vignola (Vignola, 1º ottobre 1507 – Roma, 7 luglio 1573), è stato un architetto, teorico dell’architettura e trattatista italiano. Fu uno degli esponenti più importanti del Manierismo, in un’epoca di importanti cambiamenti di cui fu protagonista e artefice. Il suo primato nella cultura architettonica è dovuto sia alla realizzazione di edifici di grande eleganza, sia all’opera di trattatista soprattutto per aver definito con estrema chiarezza il concetto di Ordine architettonico nella sua celebre Regola delli Cinque Ordini d’Architettura, uno dei trattati architettonici più influente e diffuso di tutti i tempi. Formatosi a Bologna come pittore e prospettico, le sue prime commesse furono bozzetti per tarsie lignee. L’arte del disegno lo portò ben presto ad interessarsi all’architettura, attività nella quale fu influenzato dal trattato di Sebastiano Serlio e dalla tradizione rinascimentale.La sua formazione si completò a Roma negli anni trenta del Cinquecento, durante un soggiorno di qualche anno in cui fu attivo come pittore ed ebbe modo di studiare i monumenti antichi, misurandoli e disegnandoli, per Marcello Cervini, Alessandro Manzuoli e Bernardino Maffei, in quello che si proponeva come un lavoro preparatorio nell’ambito degli studi vitruviani perseguiti dall’Accademia della Virtù, di cui egli faceva parte. Ebbe modo anche di collaborare con Baldassarre Peruzzi al cantiere del Belvedere. A Roma, nel 1540, entrò in contatto con Primaticcio collaborando con lui per i calchi delle statue della collezione vaticana di cui Francesco I desiderava delle copie. Fu in seguito (dal 23 aprile 1541 a circa il 23 dicembre 1543), in Francia come assistente del Primaticcio nel cantiere della reggia di Fontainebleau, dove dipinse prospettive e curò il getto delle copie in bronzo dei calchi presi a Roma. In Francia ebbe modo di incontrare Sebastiano Serlio. Dopo essere ritornato a Bologna nel 1543, collaborò al cantiere della Fabbrica di San Petronio, eseguendo anche progetti per la facciata, che non ebbero seguito, e lavorò ad opere di ingegneria idraulica. Nel 1550 si trasferì definitivamente a Roma. Divenne l’architetto dei Farnese e lavorò prevalentemente per essi per oltre vent’anni, raggiungendo un grande successo professionale. Assunse anche l’incarico, dopo la morte di Michelangelo nel 1564, di architetto capo della basilica di San Pietro in Vaticano. Per papa Giulio III lavorò a Villa Giulia (dal 1550), rielaborando precedenti progetti. Contemporaneamente, tra il 1551 e il 1553, costruì il tempietto a pianta quadrata con cupola ovale di Sant’Andrea. Nel 1562 il Vignola pubblica il trattato intitolato Regola delli cinque ordini d’architettura, composto molto tempo prima, che ebbe larghissima diffusione in tutta l’Europa fino all’Ottocento. Si ritiene che l’origine di questo trattato sia da ricercare negli studi e nei disegni, ora perduti, che egli
Soggetto: ARCHITETTURA BAROZZI VIGNOLA MANIERISMO REMONDINI